Enzo Cei

Enzo Cei è nato a Pisa nel 1949 ed è cresciuto in seno alla civiltà contadina, nella natura ancora integra di uomini, di animali e con una croce nella sua famiglia. Qui ha assunto i valori di quei custodi dal sapere innato, frutto di una civiltà millenaria, proprio negli anni della sua rapida estinzione. Nei decenni successivi ha attraversato, facendone parte attiva, il più importante balzo tecnologico della nostra storia. Infatti, dopo l’Istituto Professionale, è assunto in Telecom Italia e partecipa, insieme ad una equipe di ingegneri progettisti, all’attivazione della prima centrale telefonica elettronica che, in seguito, gestirà.
Spinto dal riscatto delle proprie origini, dagli anni Settanta si dedica alla fotografia di reportage umanistico, personalizzando fin da subito ogni fase del lavoro: dal coinvolgimento nelle storie rappresentate, alle prolungate e insistite sessioni di ripresa, ai rapporti umani con i soggetti delle storie, fino alla cura finale della stampa.
Senza committenza e lontano dalle “leggi” commerciali, circoscrive la sua opera fedelmente alle proprie ragioni, approfondendo le ricerche nell’ambito del lavoro, dei vissuti sociali, della scienza, della salute pubblica, dove trova gli argomenti e le risorse necessarie alla pubblicazione di fotolibri monotematici, realizzati per informare documentando.
Ha pubblicato 13 libri e girato il documentario “Nato prematuro”, dedicato ai bambini nati prematuramente che è stato selezionato in concorso al Festiva Internazionale del Cinema a Roma.
Nell’aprile 2016, per i trent’anni dal disastro di Chernobyl, ha potuto realizzare un esclusivo fotoreportage in un istituto della Bielorussia che accoglie 360 bambini e ragazzi, molti dei quali affetti da patologie imputabili all’esposizione alla radioattività.